PMA e Consulenza Psicologica, una risorsa in più per affrontare una nuova sfida

PMA E CONSULENZA PSICOLOGICA, UNA RISORSA IN PIU’ PER AFFRONTARE UNA NUOVA SFIDA

Addentrarsi nel mondo della fecondazione assistita è, solitamente, un percorso difficile e doloroso che arriva spesso dopo molti tentativi falliti. In particolare, giungere alla scelta dell’eterologa lo è ancora di più. Infatti, il ricorso a gameti provenienti da donatori esterni alla coppia è una prospettiva che spaventa e fa nascere molti dubbi come: se avrò un figlio, mi assomiglierà? Lo sentirò comunque mio? Gli dovrò dire come è stato concepito?

Un sostegno psicologico prima, durante e dopo il trattamento, è quindi fondamentale al fine di esplorare le ripercussioni emotive della condizione di infertilità o sterilità, per approfondire gli atteggiamenti verso la possibile gravidanza e per avere consapevolezza della scelta intrapresa. La consulenza può essere rivolta sia alla coppia, che ai singoli partners. 

E’ per questi motivi che SISMeR prevede come tappa obbligatoria per la coppia un confronto con la psicologa. Tale colloquio permette ai futuri genitori di essere rassicurati e informati e, al nostro specialista, di valutare come la coppia ha maturato questa scelta, le modalità di elaborazione rispetto ai fattori psicologici implicati, le fantasie e le aspettative della coppia sul bambino, nonché l’approccio al fatto che il patrimonio genetico del nato non corrisponderà a quello di entrambi i genitori. 

Chiaramente, i nostri specialisti sono a disposizione anche per ulteriori incontri, in quando un supporto psicologico può facilitare l’elaborazione della diagnosi di infertilità e prepararvi al delicato percorso che affronterete inseguendo il grande e meraviglioso progetto di diventare genitori.

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Anche gli uomini hanno un orologio biologico

ANCHE GLI UOMINI HANNO UN OROLOGIO BIOLOGICO

Se avete una coppia di amici over 40 che hanno concepito naturalmente un figlio al primo tentativo con una gestazione perfetta e un bimbo sano, non illudetevi, rappresenta una rara eccezione e non la norma. Nella realtà, i gameti, sia femminili che maschili, invecchiano e l’età è uno dei fattori di mancato concepimento più comuni.

L’espressione “orologio biologico” viene frequentemente usata per definire i processi di esaurimento della riserva ovarica presente fin dalla nascita che portano le donne a essere meno fertili con l’aumentare dell’età fino a perdere del tutto la capacità di avere figli con l’arrivo della menopausa. Lo stesso modo di dire, invece, non è comune per gli uomini perché – a differenza di quanto avviene per gli ovociti – gli spermatozoi continuano a essere prodotti per tutta la durata della loro vita. Bisogna, però, sottolineare come, la loro quantità e qualità peggiorano nel tempo, in relazione ad un graduale declino dei livelli ormonali e al comparire o peggiorare di diverse patologie andrologiche.

Dai 20 agli 80 anni la quantità di liquido seminale prodotta mediamente da un uomo diminuisce in modo costante, così come la motilità, cioè la capacità degli spermatozoi di muoversi verso un ovocita. come dimostra il dato che il tempo medio necessario a una coppia per concepire è di 4 mesi e mezzo se l’uomo ha meno di 25 anni, di quasi due anni se l’uomo ha più di 40 anni.

In uno studio realizzato nel Regno Unito [1], si esclusero gli effetti dell’età delle madri, della frequenza dei rapporti sessuali e di altre caratteristiche fisiche dei partner, per capire se gli uomini più vecchi avessero più difficoltà a concepire per la qualità del proprio sperma. Furono analizzate 1.976 gravidanze e risultò che per gli uomini con più di 45 anni era necessario il quintuplo del tempo per concepire rispetto agli uomini con meno di 25 anni. Un altro effetto dell’età del padre si ha nei casi di aborto spontaneo, che paiono essere più probabili nel primo trimestre di gravidanza quando l’età del padre è maggiore.

Quindi, sebbene l’effetto dell’età paterna sulle probabilità di concepimento sia ridotto rispetto a quello dell’età materna, presso S.I.S.Me.R. non lasciamo nulla al caso approfondendo tutti i potenziali fattori di infertilità maschile razie ad indagini diagnostiche specifiche effettuate presso il nostro Laboratorio di Andrologia e alla consulenza dei nostri Andrologi.

[1] https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/12801554/

 

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PMA: mio figlio sarà un bimbo come gli altri?

PMA: MIO FIGLIO SARA’ UN BIMBO COME GLI ALTRI?

La letteratura scientifica già da anni ha evidenziato come non ci siano differenze nella crescita di bambini nati grazie alla procreazione assistita rispetto a quelli concepiti naturalmente. Di recente, uno studio condotto dall’Università di Bristol al quale ha partecipato anche il Registro Nazionale Gemelli (RNG) dell’Istituto Superiore di Sanità ha ulteriormente confermato questo dato.

Sebbene sia comune leggere che i bambini concepiti mediante tecniche di PMA abbiano un maggior rischio di basso peso alla nascita e di parto pretermine, il più delle volte questo è dovuto al fattore di infertilità (e non alla tecnica utilizzata per trattarlo) oppure al fatto che il trasferimento di più di un embrione può aumentare la probabilità di gravidanze gemellari (più soggette a complicanze sia per la madre che per i feti). Proprio per ridurre i rischi legati alle gravidanze gemellari e tutelare la salute dei propri pazienti, S.I.S.Me.R. ha adottato la politica di trasferire un singolo embrione, crioconservando quelli restanti (nel caso ci siano) per impianti successivi.

Inoltre, durante il percorso di PMA è possibile eseguire screening genetici dei genitori e dell’embrione che vanno a diminuire drasticamente i rischi di concepire bambini affetti da anomalie. Infine, anche dal punto di vista dello sviluppo cognitivo, i risultati sono incoraggianti.

I bambini nati da PMA crescono in modo perfettamente normale e mostrano, talvolta, uno sviluppo cognitivo migliore rispetto ai loro coetanei. Da un punto di vista psico-sociale, la spiegazione sociale e logica risiede nel fatto che le donne/genitori che accedono alla fecondazione assistita sono, di norma, più vecchi, hanno un più alto livello di istruzione e un reddito migliore.

Inoltre, i bambini nati da fecondazione assistita sono generalmente il risultato di gravidanze profondamente desiderate e pianificate per le quali i genitori che hanno investito molte risorse emotive, economiche e di tempo, sviluppando quindi un elevato livello di consapevolezza del loro progetto familiare. L’insieme di tali caratteristiche, dunque, può giocare un ruolo positivo nello sviluppo dei figli.

Quindi lasciamo le paure e gli allarmismi dentro a un cassetto, affrontando il percorso di PMA con positività ed entusiasmo.

 

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Ogni bambino richiede il suo tempo: cosa aspettarsi davanti ad un percorso di PMA

OGNI BAMBINO RICHIEDE IL SUO TEMPO, ANCHE PRIMA DEL CONCEPIMENTO. 

COSA ASPETTARSI DAVANTI A UN PERCORSO DI PMA

Iniziare un percorso di procreazione medicalmente assistita significa, anche, dedicare tempo al proprio corpo, alla propria mente e alle procedure mediche e di laboratorio necessaire. Questi trattamenti, infatti, implicano protocolli che prevedono controlli ed esami con cadenze nette che non possono essere rimandate o posticipate e, spesso, nemmeno comunicate con grande anticipo.

Infatti, ogni donna ha il proprio ciclo mestruale e una risposta al trattamento farmacologico individuale che deve essere monitorata a scadenze regolari in modo da capire se tutto procede correttamente e quando è il momento “perfetto” per prelevare gli ovociti o trasferire gli embrioni. Questo vale anche per il partner maschile: devono essere fatti accertamenti preliminari e il campione di liquido seminale deve essere prodotto in date e orari precisi. Simulare la sincronia di un processo naturale complesso come la riproduzione umana, è un compito arduo che deve tener conto di moltissimi parametri che vanno “incastrati” per creare un puzzle unico e completo: dare nuova vita.

S.I.S.Me.R. vi accompagnerà ad ogni passo, ma provate a dedicare il giusto tempo alla preparazione e attuazione del percorso insieme: cercare un bimbo deve essere la priorità, scavalcando impegni di lavoro, vacanze lontane, trasferte o impegni improrogabili. Il nostro corpo, sia femminile che maschile, deve subire meno stress possibile e “comunicare” all’ambiente che accoglierà la creatura, che siamo pronti a farlo nel miglior modo. Quindi, portate pazienza se vi chiederemo di fare prelievi il mattino successivo, di venire in clinica la mattina presto di domenica o di dover aspettare qualche settimana, è il piccolo prezzo che bisogna pagare per ricreare la magia della natura e aiutarvi a diventare genitori.

 

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Estate e PMA, sfruttiamo queste ultime settimane per arrivare riposati e pronti per il trattamento

ESTATE E PMA, SFRUTTIAMO QUESTE ULTIME SETTIMANE PER ARRIVARE RIPOSATI E PRONTI PER IL TRATTAMENTO

Le vacanze estive sono il periodo ideale per staccare da tutto e caricarsi di energia per affrontare al meglio il percorso di PMA imminente. Sia che preferiate fare un tuffo al mare che una passeggiata in montagna o una gita culturale, ecco alcuni in vista della ripresa, o dell’inizio, di un trattamento di riproduzione assistita in modo da arrivare a settembre in piena forma fisica e mentale.

1. Bere almeno due litri d’acqua al giorno in modo che il corpo sia sufficientemente idratato e non subisca colpi di calore e disidratazione usando, anche, una buona crema solare e coprendo la testa con un cappello. Evitate lunghe esposizioni al sole, non siamo lucertole!

2. Mangiare bene sfruttando i doni dell’estate con alimenti freschi e leggeri con pasti e spuntini ricchi di frutta e verdura. Cercate di limitare gli alcolici (soprattutto i super alcolici contenuti nei cocktail o gli amari, meglio un semplice bicchiere di vino) e cibi confezionati a lunga scadenza.

3. Fate esercizio fisico: camminare, nuotare, andare in bicicletta, va bene tutto, senza eccessi o sforzi estremi. Se siete già sotto stimolazione ormonale, evitate sport che prevedano salti o attività fisica intensa.

4. Prendetevi il lusso di perdere tempo; lasciate i pensieri, i ritmi frustranti, le liste di cose da fare in un cassetto e imparate a fare respiri profondi. Dimenticate il cellulare in albergo e mettete nella borsa un buon libro. Diminuire lo stress è un punto cruciale nella ripresa dell’organismo; infatti, sottoposto a costanti impegni e pensieri dal mattino a sera, a volte anche di notte, il corpo risponde con uno stato infiammatorio diffuso che può influire su tutto il sistema riproduttivo, dalla qualità dei gameti alla capacità di impianto. Quindi, dategli tregua, riposate, spegnete la sveglia, ascoltate la musica e rilassatevi.

E, ora, il consiglio più importante: divertitevi! Al vostro ritorno, noi di SISMeR, saremo qui pronti a farvi iniziare l’emozionante strada per diventare genitori.

 

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