La gravidanza è un periodo della vita di una donna durante il quale spesso la scienza e la medicina vanno a braccetto con la superstizione e i luoghi comuni ereditati dalla tradizione popolare. Uno tra i più comuni si riferisce all’alimentazione e sostiene che “una donna durante la gravidanza deve mangiare il doppio”. Tale detto nasce dal fatto che per l’appunto una donna con il pancione “ospita” un altro essere vivente. Ma è vero che durante la gravidanza bisogna mangiare il doppio?
Assolutamente no, anzi fa persino male alla salute aderire a questo tipo di dieta. Tuttavia, uno studio pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition ha scoperto che il 36,6% del campione analizzato, pari a 11.000 donne in gravidanza, mangiava eccessivamente durante il periodo in cui aveva il pancione, a volte addirittura il doppio.
Se già la logica è contraria ad un’alimentazione che preveda un apporto calorico doppio rispetto al normale, questo è confermato anche dalla scienza. Infatti secondo quanto pubblicato nello studio citato, le donne che assumono quantità eccessive di cibo durante la gravidanza, raddoppiano le probabilità che i propri figli diventino obesi entro i 15 anni.
Parliamo di numeri. Il bambino all’interno della pancia della mamma necessita mediamente di 260 Kcal nel secondo trimestre. Il suo fabbisogno raggiunge le 500 Kcal negli ultimi mesi di gravidanza. Normalmente, il fabbisogno calorico di una donna è di circa 2000 kcal.
I rischi di una alimentazione scorretta ed eccessiva in gravidanza non sono legati solo alla possibile obesità o sovrappeso del bambino, ma riguardano anche la salute sia del bambino che della madre durante la gravidanza. Infatti, secondo uno studio australiano, se si acquistano troppi chili durante i 9 mesi, sarà poi difficile smaltirli negli anni successivi, e anzi si tenderà ad aumentare il proprio peso anche negli anni successivi. Lo studio sottolinea come il rischio di obesità nelle donne abbia spesso origine durante i 9 mesi di gravidanza, nei quali la madre ha limitate possibilità di fare attività fisica e non presta necessariamente attenzione all’alimentazione, e si aggravi poi negli anni successivi, durante i quali la cura del bambino toglie tempo ad altre attività.
Per concludere è necessario ricordare che durante gravidanza, la donna non deve assumere più di 2.500 Kcal al giorno, ovvero la somma di ciò che di solito mangia più ciò di cui effettivamente ha bisogno il bambino. E’ inoltre necessario seguire una dieta equilibrata e monitorare regolarmente il peso. Il ginecologo e il nutrizionista possono fornire preziose indicazioni personalizzate in funzione delle caratteristiche della paziente in gravidanza. In assenza di controindicazioni, è raccomandata un’opportuna attività fisica.
Ciò permetterà di tenere sotto controllo l’aumento di peso, favorendo lo smaltimento dei chili in eccesso dopo il parto.