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MAMME OVER 50, RISCHI E LIMITI

Tornano alla ribalta della cronaca notizie di donne (vip e non) che hanno ottenuto una gravidanza ben oltre i 50 anni grazie, nella stragrande maggioranza dei casi, ad un’applicazione non sempre conforme alla buona pratica medica delle tecniche di fecondazione assistita. Una gravidanza in età così avanzata, infatti può comportare rischi sia per la madre che per il nascituro.

Sicuramente il nostro Paese è più restrittivo rispetto ad altri stati d’Europa, ma esistono motivi concreti che pongono dei limiti naturali e dei vincoli normativi. In particolare la Legge 40 stabilisce che possano accedere alla fecondazione eterologa (con ovociti di donatrice) donne con massimo 50 anni, mentre per le tecniche di Procreazione Medicalmente Assistita esclusivamente “coppie di maggiorenni di sesso diverso, coniugate o conviventi, in età potenzialmente fertile, entrambi viventi”. Se ne evince che, per le pazienti che utilizzano i propri gameti, non esiste un limite anagrafico stabilito dal legislatore, ma occorre valutare i singoli casi e le cause di infertilità. In realtà, per ciò che riguarda la PMA nel servizio sanitario nazionale, le Regioni, competenti in materia di salute, hanno stabilito dei “paletti anagrafici”, in modo diverso e indipendente. Capita così che in Veneto si possa ricorrere alla PMA presso una struttura pubblica anche fino ai 50 anni, in Campania fino ai 46, in Lombardia e nel Lazio 43 (che è anche l’età media suggerita dalla Conferenza delle Regioni al riguardo).

Bisogna prendere in considerazione che più si va avanti con l’età e più c’è un depauperamento del sistema riproduttivo con una diminuzione qualitativa e quantitativa degli ovociti. Anche se le tecniche di fecondazione assistita sono diventate particolarmente sofisticate ed efficaci, queste non possono sopperire completamente al declino naturale della fertilità e dell’organismo che si manifesta con il passare degli anni. 

Dobbiamo inoltre tener presente, al di là dei vincoli legali, che tutte le gravidanze in età materna avanzata sono correlate a un maggior rischio ostetrico e neonatale, con potenziale insorgenza di problematiche tra cui diabete gestazionale, ipertensione arteriosa, disturbi renali, parti prematuri, tagli cesarei e basso peso alla nascita, oltre ad aborti spontanei e aumento del rischio di anomalie cromosomiche. Senza contare che con l’aumentare dell’età le donne tendono ad essere maggiormente soggette a  fibromi, sindromi metaboliche e altre condizioni e patologie che possono complicare l’intero percorso.

Spesso i media sono forieri di notizie accattivanti che possono illudere chi sta cercando un figlio da tempo facendo credere che, grazie alla tecnologia, sia possibile fare tutto, ma non è così. Presso S.I.S.Me.R.  è possibile ricevere tutte le informazioni necessarie per essere pienamente consapevoli della propria situazione e del percorso migliore da intraprendere.


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