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Un recente studio danese [1] ha messo in correlazione il maggior rischio di infertilità in uomini e donne di età superiore ai 35 anni esposti cronicamente al particolato fine (Pm2,5) e al rumore del traffico stradale.

Come noto, l’infertilità è un dilagante problema di salute globale, ulteriormente aggravato dall’inquinamento atmosferico, che influisce negativamente non solo sulle probabilità di concepimento naturale, ma anche sull’esito dei trattamenti di PMA, come dimostrato da dati presentati durante la 40° conferenza annuale della Società Europea di Riproduzione Umana ed Embriologia (ESHRE) che mostrano una riduzione fino al 40% delle probabilità di successo.

Tuttavia, finora, nessuno aveva indagato l’impatto dell’inquinamento acustico e del rumore del traffico.

Lo studio danese ha analizzato 526.056 uomini e 377.850 donne di età compresa fra 30 e 45 anni, conviventi o sposati con meno di 2 figli, regolarmente esposti ad inquinamento atmosferico ed acustico.  Il gruppo è stato selezionato per includere un’alta percentuale di persone che cercavano attivamente di concepire un bimbo, escludendo soggetti con infertilità già diagnosticata, donne sottoposte a interventi chirurgici incompatibili con una futura gravidanza e uomini sterili.

I risultati mostrano un aumento del 24% del rischio di infertilità negli uomini, mentre l’esposizione a livelli medi di rumore da traffico superiori a 10,2 decibel in un quinquennio è stata associata a un incremento del 14% del rischio di infertilità nelle donne ultra 35enni.

Sebbene si tratti di uno studio osservazionale preliminare, gli autori sottolineano come “l’implementazione di politiche anti-smog e anti-rumore potrebbero rivelarsi strumenti importanti per migliorare i tassi di natalità nel mondo occidentale”.

E’ bene ricordare che l’inquinamento atmosferico interferisce negativamente anche con i polmoni, l’apparato cardiovascolare e l’intero sistema endocrino, influenzando la regolazione degli ormoni riproduttivi. Scelte quotidiane che limitino l’esposizione alle polveri sottili, come evitare la lunga permanenza per strada e cercare di passare le ore libere in zone meno urbanizzate può essere di aiuto. In merito al bombardamento acustico a cui siamo esposti, alcuni consigli sono avere buone pareti e pavimenti isolanti oltre a difendersi, se possibile, creando barriere con piante come arbusti e fiori per finestre, balconi e giardini.

 

[1] https://www.bmj.com/content/386/bmj-2024-080664