Che il legame tra madre e figlio durante la gravidanza sia forte e che l’uno influenzi l’altro è un tema dibattuto e noto, grazie anche agli studi che nel tempo hanno approfondito il ruolo delle emozioni in questo rapporto così stretto.
Secondo una ricerca pubblicata su “Bioscience Hypotheses” nel 2009, l’imprinting che avviene nei nove mesi dell’attesa è fondamentale per lo sviluppo fisico e psicologico del bambino. Infatti, durante quei nove mesi non si può solo parlare di gestazione fisica, ma anche psichica, e una condizione di stress materno può influire sul feto e sul suo stato di salute.
Si tratta della conferma di una teoria già avanzata dallo psicologo spagnolo Joaquin Grau, che ipotizzò come molte delle azioni, pensieri, scelte che le persone compiono in età adulta siano la conseguenza di effetti subiti non solo nell’infanzia e nell’adolescenza, ma anche durante la gravidanza. E’ ormai confermato dagli studi di psicologia prenatale che il feto non è un essere passivo, ma interagisce con l’ambiente e risponde agli stimoli, per esempio è capace di turbarsi in situazioni minacciose e rasserenarsi quando la madre è rilassata. Non solo, si è avanzata anche l’idea di una “proto coscienza”, ovvero una continuità tra vita personale e vita postnatale nella qualità si sviluppa la personalità.
Lo studio delle emozioni in utero ha riscontrato che i feti provano emozioni come rabbia, paura e affetto, e allo stesso tempo i bambini reagiscono al dolore e sembra anche al rumore, basti pensare ad una sinfonia musicale o alle parole che la madre ode.
Uno studio del 2005 dal titolo “Il pancione: un mondo tutto da scoprire” e condotto dalla psico-biologa Margarete Rieger ha dimostrato che il corpo della donna è in grado di sviluppare dal terzo al sesto mese di gravidanza un particolare enzima capace di disattivare in parte il livello di cortisolo, ovvero il trasmettitore dello stress nel sangue. Si tratta di una difesa naturale del piccolo da occasioni di stress, tuttavia questo enzima non permette l’inibizione totale di questo stato d’animo negativo, così se lo stress dovesse continuare nel tempo e raggiungere livelli elevati , il bambino potrà comunque risentirne.
Per questi motivi si consiglia a Lei durante la gravidanza di non esagerare con gli sforzi e con le preoccupazioni, di trovare sempre momenti di riposo durante la giornata, e a Lui di essere un compagno capace di sostenere la partner in più occasioni possibili. S.I.S.Me.R. offre servizi di consulenza psicologica che permettono di gestire lo stress e l’emotività sia durante i cicli di trattamento di concepimento assistito che durante la gravidanza.