Infertilità maschile e i danni dell’inquinamento. Le cause di infertilità di una coppia sono spesso associate al ruolo femminile, ma non bisogna dimenticare che anche la capacità riproduttiva dell’uomo ha subito un drastico calo negli ultimi decenni. Tra le cause prendono sempre più importanza i fattori ambientali in grado di influire sulla qualità e quantità degli spermatozoi.
Uno studio di biomonitoraggio umano sulla qualità del seme di giovanissimi sani, condotto nell’ambito del Progetto di Ricerca EcoFoodFertility e pubblicato nel 2022 [1], ha evidenziato come un giovane sano su due, che vive in aree inquinate, abbia lo spermiogramma alterato e ‘contaminato’ in quanto molte sostanze possono attraversare la barriera emato-testicolare ed essere rilasciate nello sperma.
Nel mirino dell’investigazione vari inquinanti industriali, come pesticidi organici, diossine, solventi organici, metalli pesanti e, in particolare, composti organici volatili (VOC) – purtroppo ampiamente diffusi in aree come la Terra dei Fuochi invasa da discariche illegali e rifiuti tossici – per dimostrare una possibile correlazione tra tali composti e alterazioni nella morfologia degli spermatozoi, oltre a riduzioni nella conta e nella capacità di legame delle proteine basiche nucleari dello sperma umano.
Le zone con intensa attività industriale (soprattutto se chimica) sono soggette a un sovraccarico di inquinanti con contaminazione del suolo e delle falde acquifere. L’acqua contaminata è poi utilizzata per scopi irrigui, con conseguenze negative sia sugli animali, le piante e la popolazione. Per tale motivo c’è una stretta connessione tra infertilità maschile e i danni dell’inquinamento.
Sarebbe, dunque, importante valutare seriamente e precocemente l’impatto ambientale sulla popolazione come mezzo di sorveglianza sanitaria e di prevenzione primaria.
Presso SISMeR è possibile eseguire diagnosi e terapie mediche/chirurgiche dei problemi di salute maschili inerenti la funzione sessuale e la funzione riproduttiva. E’ possibile sottoporsi a visite con specialisti e sottoporsi ad esami clinici con la massima accuratezza dei risultati.