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L’ecografia è la più importante tecnica diagnostica non invasiva in gravidanza. Almeno 3 esami (uno per trimestre) sono ormai eseguiti di routine. Nelle gravidanze a rischio un monitoraggio frequente come da indicazioni del medico è importante per un migliore controllo dell’evoluzione della gravidanza.
Nel 1° trimestre, l’ecografia si esegue per verificare l’età gestazionale, la sede intrauterina e la regolarità della camera ovulare, il numero e la vitalità (attività cardiaca) degli embrioni. Tra la 11° e la 14° settimana può coincidere con l’ecografia genetica.
Nel 2° trimestre, l’ecografia si esegue verso la 20° settimana per studiare l’anatomia fetale e identificare eventuali malformazioni congenite strutturali (ecografia morfologica). Tale studio viene comunemente integrato con la misurazione dei principali indici biometrici (testa, addome e arti), con la misura della lunghezza del collo dell’utero e con l’analisi flussimetrica dei vasi uterini e ombelicali.
TUTTO SULLA DIAGNOSI PRENATALE
Nel 3° trimestre, l’ecografia viene eseguita verso la 32° settimana e permette di controllare la crescita fetale, la presentazione del feto, l’inserzione della placenta, la quantità del liquido amniotico e di riconoscere eventuali malformazioni non rilevabili all’ecografia morfologica.
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