ANSIOLITICI E GRAVIDANZA, RISCHI E BENEFICI VANNO ATTENTAMENTE VALUTATI
Viviamo in una società fortemente stressata e ansia e insonnia sono effetti collaterali molto diffusi tanto che l’uso di ansiolitici, antidepressivi e psicofarmaci è in aumento come documentato dall’Agenzia italiana del farmaco – Aifa.
Svariate ricerche hanno, però, sottolineato i rischi dell’assunzione di benzodiazepine per indurre calma e sonno nel primo trimestre di gestazione. Gli studi, infatti, hanno dimostrato che le donne esposte a tali farmaci durante la gravidanza avevano un rischio aumentato dell’85% di aborto spontaneo (una volta presi in considerazione altri possibili fattori medici oltre ai fattori sociodemografici, compreso il livello economico e lo stile di vita).
La causa può essere dovuta al potenziale ruolo nei processi di proliferazione e differenziazione cellulare nel quale le benzodiazepine (BDZ), in grado di attraversare facilmente la placenta, possono causare anomalie nello sviluppo fetale, portando, infine, all’aborto spontaneo.
Senza cadere in facili allarmismi o demonizzare il ricorso a farmaci, soprattutto in caso di disturbi mentali o patologie per le quali i trattamenti farmacologici sono necessari, è bene sottolineare che l’assunzione di benzodiazepine dovrebbe essere presa in considerazione solo dopo una valutazione approfondita dei potenziali benefici e rischi, sia per la madre che per il bambino, e sempre sotto stretto controllo medico.
Affrontare una gravidanza per chi soffre di ansia e depressione non solo è realizzabile, ma è possibile farlo con serenità. La prima scelta terapeutica per una donna incinta, se i sintomi sono lievi, è costituita dall’approccio psicoterapico; ricordiamo a tal proposito, che presso la nostra clinica è possibile essere seguiti da specialisti anche sotto il profilo psicologico, prima, durante e dopo il trattamento di PMA e la gravidanza. Inoltre, è attivo un Servizio di informazione sull’uso dei farmaci in gravidanza e durante l’allattamento 24 ore su 24 per tutto il territorio nazionale tramite numero verde 800.883300[3].
Consigliamo, infine, per chi cerca un figlio ed è sotto terapia, di valutare con il proprio specialista di riferimento eventuali modifiche e sospensioni tenendo conto, anche, dei possibili effetti sulla gravidanza o dell’insorgenza di rischi a lungo termine come la depressione post-parto.
L’articolo nasce con il contributo della Dottoressa Patrizia Battistini, psichiatra psicoterapeuta, consulente presso SISMeR.
[2] https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/37353262/
Altri nostri articoli su tematiche di Benessere Sessuale e Riproduttivo
Quanto tempo serve per i trattamenti di PMA?
PMA in Estate: attenzione alle macchie solari
Gravidanza: quali alimenti scegliere?
Trattamenti di PMA fanno ingrassare?
Infertilità Maschile: le Cause
Perché l’Infertilità non è solo un problema di coppia
Le sfide dell’Infertilità: le risposte della Scienza e della Medicina
Procreazione Medicalmente Assistita (PMA): una soluzione sempre più diffusa