Decorre proprio proprio oggi 40esimo anniversario della nascita del primo bambino concepito „in provetta“. Infatti, il 25 Luglio 1978 venne alla luce una bellissima bambina, Louise Brown, che sarebbe diventata il simbolo delle tecniche di Procreazione Assistita. Al suo concepimento e alla sua nascita contribuirono il Dr. Robert Edwards e il Dr. Patrick Steptoe, a cui fu assegnato il Premio Nobel nel 2010.
In questo articolo vogliamo approfondire come la procreazione assistita contribuito a rendere genitori tanti pazienti infertili in tutto il mondo, affermandosi rapidamente come una branca medica in continua evoluzione che coinvolge un numero crescente di pazienti in tutto il mondo e i cui risultati sono in costante miglioramento, sia in termini di efficacia che di sicurezza.
Si stima che in questi 40 anni siano nati oltre 8 milioni di bambini in tutto il mondo grazie alle tecniche di procreazione assistita, e negli ultimi anni sono più di 1.200 i bambini che nascono ogni giorno a seguito dell’applicazione di queste metodiche. La pratica clinica e il parallelo sviluppo della ricerca scientifica nei campi della Medicina e della Biologia della Riproduzione hanno fatto si che queste tecniche divenissero sempre più sofisticate, e tale processo di innovazione è tuttora in corso,
In occasione del Congresso Annuale della Società Europea di Riproduzione Umana ed Embriologia (ESHRE) , il più importante appuntamento scientifico per la medicina della riproduzione, sono stati presentati i dati raccolti dal Consorzio EIM riguardo ai trattamenti eseguiti in Europa. Tali dati mostrano come in questi ultimi anni sia aumentato il numero di bambini che nascono con tecniche di procreazione medicalmente assistita (PMA). Nel 2015 si sono registrati più di 2 milioni di cicli di trattamenti PMA, con la Spagna al primo posto con 119.875 cicli di trattamento, seguita dalla Russia con 110 mila, la Germania con 96 mila e la Francia con quasi 94 mila.
In Italia, il numero di trattamenti di procreazione assistita eseguiti è significativamente inferiore rispetto ad altri Paesi europei, con importanti differenze da Regione a Regione. Questo nonostante nel nostro Paese siano presenti tutte le tecnologie più avanzate, e Centri di eccellenza, con risultati, in alcuni casi, al di sopra delle medie europee.